lunedì 18 aprile 2016

Referendum Costituzionale 

L’Unione €uropea contro la Costituzione democratica

NO allo stravolgimento della Costituzione


1.     In autunno si terrà il referendum sulle cosiddette riforme costituzionali di Renzi-Boschi-Verdini. È un momento cruciale per la nostra storia: passata e futura.

2.  La cosiddetta “riforma costituzionale”, promossa da un governo privo di reale legittimazione democratica, è un fatto importante e grave, un vero e proprio colpo di mano commesso da politicanti avventuristi che si sono trovati quasi per caso alla guida del nostro Paese.
Importante, perché la Costituzione è la carta fondamentale, l’ossatura del nostro Stato, delle nostre leggi e istituzioni.
Grave nel metodo: il Parlamento che ha approvato a maggioranza l’ alterazione del testo fondante la Repubblica Italiana è stato eletto con legge dichiarata incostituzionale dalla Consulta. Grave nel merito: questa cosiddetta “riforma” è negativa per la democrazia, ed è confusa e contraddittoria.

3.     Ma quel che rende inaccettabile questa riforma costituzionale è la legge elettorale che vi si affianca. E’ una legge  pensata per avere un parlamento i cui membri siano designati dalle oligarchie dei partiti, invece che dal voto dei cittadini. Una legge che contiene un premio di maggioranza al fine di consentire governi di minoranza.

4.     Questa  cosiddetta “riforma” , concepita da un governicchio “a progetto”, esaudisce le richieste dei poteri forti italiani e stranieri attualmente imperanti. La nostra Costituzione ha, infatti, parecchi nemici aperti e nemici coperti che non vedono l’ora di celebrarle un frettoloso funerale. Che cosa accende tanta ostilità nella nostra Costituzione? Qualche articolo superato dai tempi? Le lentezze del bicameralismo?
No. I nemici della Costituzione Italiana, vogliono anzitutto annullare nella pratica i primi 12 articoli della Costituzione, che il Parlamento non può modificare perché sanciscono solennemente gli orientamenti di fondo che devono informare tutta la vita sociale della Repubblica. 

5.     Ancora più grave del fine recondito di questa riforma è  che il soggetto principale che la promuove è l’Unione Europea: "ce lo chiede l'€uropa".
L’Unione Europea si è arrogata il diritto di dettare i comportamenti dello Stato italiano come se fosse uno Stato a sovranità limitata,  trattandolo  come l’URSS di Breznev trattava i paesi satelliti: per chi non si allinea, c’è la “correzione fraterna”, con le manovre monetarie, le letterine della BCE, la minaccia di sanzioni.
In questo modo, le oligarchie non elette dell’Unione Europea e della sua Banca Centrale mostrano senza vergogna e con arroganza neocoloniale, il proprio vero progetto: disattivare e rendere per sempre inoperanti i principi che hanno ispirato la Costituzione del 1948. 

6.  E’  ormai prassi corrente sostenere la menzogna che i Trattati internazionali e le direttive UE abbiano rango ed efficacia superiori alla Costituzione italiana (ma, detto per inciso, non superiori alla Costituzione tedesca). Anche se questo non è vero, un parlamento prono ai diktat della Banca Centrale Europea, ha introdotto nella Costituzione l’obbligo di pareggio di bilancio, smentendo nei fatti l’orientamento della Costituzione tutta, che si fonda sulla difesa e sulla promozione del lavoro.
Questo è un evidente attacco alla centralità del lavoro, alla tutela dei salari e del risparmio, all'istruzione e alla sanità pubbliche, al principio della finalità sociale dell’attività d’impresa e alla capacità del paese di produrre e controllare le risorse necessarie a garantire il suo sviluppo. E' un attacco all'indipendenza del nostro Paese.

7.   Parole come “Costituzione” e “Democrazia” assumono un diverso significato, se ogni scelta non conforme agli interessi delle oligarchie finanziarie e politiche diventa, di fatto, impossibile. 
C'è una sola verità: l'incompatibilità  fra una costituzione sociale e solidale con l''orientamento liberista dei trattati europei. .
Se vogliamo salvare la Costituzione del '48 e attuarla è indispensabile che la campagna per il NO metta in primo piano il vero e principale nemico della Costituzione italiana: l’Unione Europea. L' l’Unione Europea reale e non l'idea immaginifica di Europa sinora propagandata.
La difesa e attuazione della Costituzione esigono l’indipendenza, la sovranità, l’autonomia politica, economica, monetaria. È perciò necessario che lo Stato Italiano riprenda in mano questi strumenti di democrazia e, se questo non è possibile, esca dall'Unione.

8.     Un’altra Europa, che - nella realtà della veglia e non nei sogni, nelle illusioni o nelle imposture – tenti di avvicinare democraticamente i popoli europei, di costruire pacificamente un consesso paritario di nazioni europee indipendenti, può  nascere solo se ci adoperiamo per costruirla restando fedeli agli orientamenti e ai valori della Costituzione del 1948; orientamenti e valori che devono essere difesi e rafforzati contro gli avversari interni ed esterni che li vogliono cancellare dalla storia.
Saremmo ipocriti se proclamassimo a gran voce di voler difendere i principi della Costituzione italiana, e poi tacessimo che la Costituzione italiana è incompatibile con l’Unione Europea così come è stata pensata ed attuata fin dalla sua nascita. 



Firme

Andrea Magoni
Pier Paolo Dal Monte
Roberto Buffagni
Ugo Boghetta

Martino Cristofori
Claudio Barnabè
Michele Bellazzini
Silvio Zagni
Davide Falchieri
Claudio Luppi
Paolo Cleopatra
Franco Coia
Carlo Alberto Magni
Rossana Visone
Giorgio Gattei
Tito Casali
Carlo Bonori 
Dino Trapasso
Marcello De Martino
Ubaldo Lorenzo Marchesi
Giovanni Guerrato
Marino Badiale
Fabrizio Tringali
Nicola Baroni
Luca Magoni
Emanuele Montagna
Eduardo Zarelli
Gabriele Ghidelli
Antonio Triolo
Marco Mori
Laura Muzio
Giuseppe Palma
Patrizia Grilli
Florinda Di Iulio
Luigi Pecchioli
Andrea Lignini
Vittorio Banti
Edoardo Poggi
Valentina Salvatori
Stefano Longagnani
Vincenzo Desiderio
Teresa Caridi
Giulia Tricella
Alessio Barilli
Fabrizio Nesti
Alessandra Bacci
Francesco Cerra
Marco Ivani
Maria Donata Biase
Alessandro Bucci
Marinella Catellani
Giuseppe Durante
Francesco Cerra
Laura Panichi
Stefano Longagnani
Luca Fantuzzi
Serafino Palagonia
Alessio Barilli
Fabio Sciatore
Silvia Pieralli
Lorenzo Bellando
Roberto Bugliani
Francesco Giannini
Gianni Colombo
Paolo Fontana
Rodolfo Presutti
Moreno Castelnovo
Raphael Raduzzi
Michele Pasqui
Alessandro Santucci
Federica Flajani
Paolo Becchi